L’album vuole essere un omaggio alla grande tradizione musicale sanremese, rielaborando in chiave jazz i più grandi successi della kermesse.
Prodotto da Bruno Santori e Zenart, pubblicato da Solomusicaitaliana (etichetta discografica di Radio Italia) e distribuito da Sony Music, il disco vede la partecipazione di Fabio Crespiatico (basso elettrico), docente di basso elettrico ad indirizzo pop presso il conservatorio “A. Boito” di Parma, che ha collaborato con alcuni importanti artisti del panorama jazz nazionale e internazionale arrivando a calcare palchi come quello di Umbria Jazz; Stefano Bertoli (batteria) che ha suonato tra gli altri con Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia ed è docente di batteria jazz presso il conservatorio “L. Marenzio” di Brescia; Giulia Pugliese (voce) giovane scoperta che nel 2015 ha partecipato a “The Voice of Italy”.
« I primi quattro mesi di lavoro li ho passati modificando le strutture armoniche e ritmiche dei brani cercando di non perdere l’originalità della canzone stessa, rispettandone la linea melodica e la riconoscibilità – racconta Bruno Santori – Questo ha permesso che amanti di generi diversi potessero apprezzare la commistione che è il fondamento di questo progetto e del mio modo di essere musicista: JAZZ&REMO IL FESTIVAL nasce dalla volontà di far incontrare parte della mia storia musicale, il Festival della canzone Italiana, con il Jazz ».
Questa la tracklist del disco:
“E non finisce mica il cielo”; “Quello che le donne non dicono; “E poi”; “Cambiare”; “Ancora”; “Adesso tu”; “Luce”; “Vacanze Romane”; “Il cuore è uno zingaro”; “Volare”; “Le mille bolle blu”.
Bruno Santori presenterà live “JAZZ&REMO IL FESTIVAL” nel corso del Kaz Jazz Fest 2017 che si terrà tra il 7 e il 17 settembre a Bodrum (Turchia) e il 14 ottobre durante il Candle Festival di Birgu a Malta.
M° Bruno Santori
BRUNO SANTORI RACCONTA “JAZZ&REMO IL FESTIVAL”
E non finisce mica il cielo (I. Fossati) – Mia Martini – Sanremo 1982 :Il brano d’apertura del disco è decisamente simbolico. “E non finisce mica il cielo”, infatti, segnò per sempre la vita della sua interprete originale – Mia Martini -, la quale, partecipò proprio con questo brano al suo primo Festival di Sanremo. Ed ecco che, allo stesso modo, il nostro primo disco si apre sulle note di questa canzone universalmente nota.
Quello che le donne non dicono (E. Ruggeri, L. Schiavone) – Fiorella Mannoia – Sanremo 1987: Un brano dalle sfaccettature rosate e multiformi, come cangianti sono le vere protagoniste di questa storia in musica interpretata da Fiorella Mannoia: le donne. Senza età le strofe e i ritornelli, immensa la verità celata dietro ogni singola sillaba. Una reinterpretazione dedicata a tutte le donne, alla loro sempiterna tenacia, alla delicatezza che di loro ci fa innamorare.
E poi (G. Todrani, M. Calabrese, M. Rinalduzzi) – Giorgia – Sanremo 1994: Un altro debutto, l’inizio di un’altra grande carriera, la scoperta di una voce emozionante e potente che da oltre vent’anni incanta i pubblici: “E poi” è, nella nostra versione, una ballata malinconica e intensa che ci emoziona riportandoci al significato di quell’amore “che ti sfiora il viso e ti abbandona”, tipico della giovinezza, fresco, inconsapevole, forse il più vero.
Cambiare (A. Baroni, M. Calabrese, M. D’Angelo, M. Rinalduzzi) – Alex Baroni – Sanremo 1997: A chi non piacerebbe poter vedere ancora, sullo stesso palco, come una volta, Giorgia e Alex Baroni, uniti nell’amore e divisi da un Destino egoista? Questo piccolo omaggio alla grande artisticità di Alex Baroni – e il suo posizionamento subito prossimo alla cover di “E poi” – vuole essere il nostro piccolo contributo alla prosecuzione di un sentimento troppo presto spezzato.
Ancora (F. Migliacci, C. Mattone) – Eduardo De Crescenzo – Sanremo 1981: Celebre brano portato al successo da Eduardo de Crescenzo, “Ancora” ci fa palpitare grazie al suo estremo romanticismo, quasi poetico, quasi stilnovista. Fedeltà, devozione e sentimento sono i capisaldi radicati nelle parole di questa poesia in musica, dedicata a tutti quegli amori che sono veri perché, talvolta, fanno anche male, ma restano indelebili nelle storie di tutti noi.
Adesso tu (E. Ramazzotti, P. Cassano, A. Cogliati) – Eros Ramazzotti – Sanremo 1986: Non potevamo dimenticare il brano che ha consacrato Eros Ramazzotti in tutto il mondo. Sapevamo che si trattava di una grande sfida; reinterpretare in chiave jazz “Adesso tu” non è stato semplice – non eravamo sicuri che si prestasse ad una simile reinterpretazione. In breve, siamo stati tutti concordi: la sfida era stata vinta.
Luce (Tramonti a nord est) (E. Toffoli, Zucchero, E. Toffoli) – Elisa – Sanremo 2001: Eleganza, raffinatezza e purezza: questo è, per noi, “Luce”. Un’Elisa che conquista il pubblico italiano, sorprendendo e restando così nella storia con un brano che fa della natura la sua trama, legandola al divenire dell’uomo, alla sua crescita, al suo percorso in equilibrio tra albe e tramonti (a nord-est).
Vacanze romane (G. Golzi, C. Marrale) – Matia Bazar – Sanremo 1983: La nostra versione di “Vacanze romane” comincia con la sensazione di un’eco che giunge dal passato, dal retrogusto dei bei classici in bianco e nero, per aprirsi in seguito con la pienezza dell’energia che caratterizza il brano e la freschezza delle sue immagini. Dolce malinconia, sbalzi onirici e tiepide visioni permeano ogni frase: sono queste le sensazioni che proviamo – le medesime che abbiamo cercato di trasmettere nel disco.
Il cuore è uno zingaro (F. Migliacci, C. Mattone) – Nicola Di Bari, Nada – 1971 :Lo zingaro è il viandante, l’artista, il prestigiatore della vita. Questo è lo spirito di questo brano, un percorso, un sentiero verso la pienezza della libertà, la sperimentazione, l’istinto. Tutto ciò ci ha spinti alla reinterpretazione di “Il cuore è uno zingaro” e il nostro augurio è che le sensazioni di chi ascolta possano sovrapporsi a quelle di chi ha suonato.
Volare (Nel blu dipinto di blu) (F. Migliacci, D. Modugno) – Domenico Modugno, Johnny Dorelli – Sanremo 1958: Canzone emblema dell’italianità, dell’incanto mediterraneo, della positività caratteristica della nostra penisola. Non potevamo evitare di omaggiare tutto questo – un tassello fondamentale della nostra storia musicale – riscrivendo in chiave jazz uno dei brani più conosciuti in tutto il mondo. Un vero e proprio manifesto che, da sempre, riesce a far vibrare le nostre corde più intime.
Le mille bolle blu (V. Pallavicini, C. A. Rossi) – Mina, Jenny Luna – Sanremo 1961: L’ultima partecipazione di Mina al Festival di Sanremo chiude il primo disco del nostro progetto: l’abbiamo scelta come grande auspicio, esattamente come fece la stessa Mina, che la presentò a Sanremo, convinta che potesse essere tra i favoriti. “Le mille bolle blu” è diventato col tempo, pur non avendo raggiunto il podio, un vero classico conosciuto da tutti. E a noi musicisti sognare piace sempre molto…