Una canzone che fotografa la triste realtà del nostro paese dove il futuro, l’uguaglianza, la giustizia e la meritocrazia diventano dei valori sempre più astratti anzichè dei diritti che spetterebbero ad ogni cittadino.
L’interpretazione della cantautrice è molto convincente visto anche il suo percorso nella musica perchè per chi non lo sapesse Ania Cecilia non è affatto un’emergente anzi è nella musica dal 2006, ha già inciso 3 album scritti interamente da lei e prodotti da Luca Rustici, ha vinto premi importantissimi tra cui la vittoria al Festival di Sanremo nel 2009 nella categoria web venendo premiata dopo la sua esibizione sul palco dell’Ariston, il premio SIAE per la canzone “Buongiorno Gente” e il premio Amnesty International per “Cambiami il Destino” contro la pena di morte.
In aggiunta è stata anche autrice delle signore big della musica come Mina, Mietta, Giusy Ferreri, Patty Pravo.
Insomma un curriculum notevole eppure questa canzone è stata presentata, pensate un pò, tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2014 arrivando nei 60 finalisti, la canzone piacque moltissimo alla giuria artistica presieduta dall’allora presidente Fabio Fazio eppure profetica fu la canzone cantata da Ania perchè la meritocrazia anche in quel caso mancò e venne lasciata a casa.
Attualmente Ania continua ad essere un’operaia della musica e ultimamente ha trovato un pò di meritata visibilità grazie al tour teatrale musicale “C’è di Peggio Care Signore” di Casagrande, lo stesso regista che la scelte come colonna sonora con il singolo “Guardami” per il suo film “Una donna per la vita” con Neri Marcorè tra i protagonisti.
Ci auguriamo che prima o poi un’artista del genere possa trovare i meritati spazi che troppe volte nella sua carriera decennale non ha avuto nonostante i numerosi riconoscimenti.
Articolo di :Marco Sobani