Dietro un gioco di parole, dietro la metafora e la filosofia, si nasconde il vero senso di qualcosa che sembra essere uguale. L’interpretazione mia personale di un disco che suona bene e che restituisce bellezza a suo modo è questa: la contaminazione, la diversità…tutti contorni ed ingredienti di un comun vivere su questa madre Terra e in questo tempo. Il cantautore abruzzese Andrea Di Giustino ci regala un nuovo disco che sceglie di intitolare “Il Senso dell’uguale”, pubblicato da Hydra Records. Un bel pop leggero italiano, una voce ben educata, una forma canzone tipica della nostra abitudine di ascolto. Spazzoliamo belle pagine di Michele Zarrillo piuttosto che di Bersani, andiamo alla ricerca di citazioni alla fossatiane piuttosto che un certo pop degli Zero Assoluto (facendo dieta di elettronica e di monotonia) e non mi si dia del pazzo se, ascoltando pezzi come Piccoli Sogni Imperfetti, penserei alla bella canzone di Antonello Venditti. Citazioni a parte, Andrea Di Giustino fa un mestiere e ce lo racconta, senza presunzioni, però senza neanche eccellere di scorribande emozionali o sorprese digitali di produzione. Sta al suo posto e ci sa stare. Che poi, in uno scenario di oggi in cui tutto è invasato di presuntuosa quanto millantata originalità, direi che è un bel segno di maturità e qualità. Vi rimando a YouTube e al bellissimo video del suo singolo di lancio dal titolo “Punto a capo”.
di Luca Marsi