Daniele Silvestriper descrivere il suo lavoro discografico usa queste semplici parole:“Sono sempre stato affascinato dal teatro – scrive Daniele -un luogo che permette di usare diversi registri e linguaggi e che consente di amplificare quell’idea di magia e di funambolismo che il disco cerca di trasmettere in vari modi.cercheremo il coinvolgimento del pubblico, provando a “svelare” alcuni aspetti dello spettacolo, perché in fondo quello che succede su un palcoscenico, quello che permette di creare una canzone o un concerto, è proprio un insieme di trucchi e di magie.”
“Acrobati”viene descritto come “il brano più elettronico ma anche più poetico del disco, che sposa un suono contemporaneo ad una scrittura cinematografica”.
“Acrobati” è un disco acrobatico anche per la sua genesi: da un iPhone pieno di appunti musicali e di idee, partendo da uno studio di Lecce la scorsa estate, ha viaggiato fino a ritrovarsi al chiuso di una sala di registrazione dove si è fatto ascoltare germogliando e *facendo germogliare un flusso inesauribile di musica.
Un album straordinariamente ricco di contenuti e di musica, da cui emergono limpidi l’entusiasmo e l’urgenza creativa di Daniele. Un sound potente, che spazia agilmente tra generi diversi, dal rock al funky, dalla canzone d’autore all’elettronica.
“Acrobati” non sarebbe un disco di Daniele Silvestri se questo “stare in bilico” non fosse affrontato con la giusta leggerezza e, soprattutto, con quell’ironia che da sempre contraddistingue la sua cifra stilistica.
Per quanto riguarda il tour,Acrobati in tour 2016, si sta rivelando un grandissimo successo. Poker di sold out anche a Roma . Si tratta della prima tournée dell’artista che viene portata esclusivamente neiteatri.