Le pagelle dei cantanti in gara a Sanremo 2022 nella prima serata, nella seconda e le cover di venerdì, 4 febbraio viste dalla redazione di FullSong.it.
Le Pagelle Sanremo 2022 di FullSong
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Nella prima serata sono 12 i cantanti in gara dei 25 presenti alla kermesse. Si esibiranno in momenti diversi in tutte le cinque serate e solo sabato si saprà il vincitore.
Non c’è nessuna differenza tra campioni e artisti di blasone, tutti sul palco dell’Ariston a prescindere del trascorso e tutti a contendersi il podio di sabato 5 febbraio.
Le pagelle* di FullSong in ordine di apparizione dei cantanti in gara a Sanremo 2022.
Un pezzo nel pieno stile del giovanissimo “Sangiovanni” che a tratti ricorda nelle vocalità quello di Achille Lauro. Niente di particolare ma il suo pubblico apprezzerà. Sorvolo sul look. In fondo “volano farfalle…”
Voto: 6,5
Giovanni Truppi
Tuo padre, mia madre, Lucia
Una mosca bianca al Festival di Sanremo 2022 è il brano di Giovanni Truppi, in pieno stile autoriale. Il pezzo cresce e si apre, la voce di Giovanni Truppi è molto bella, l’arrangiamento dell’orchestra anche. Un bel pezzo, metrica a parte (voluta). Una boccata d’aria. Ce ne era bisogno.
Le Vibrazioni, con vent’anni di carriera non hanno bisogno di essere presentati ma il brano mi ha lasciata un po’ indifferente. Troppo strillato e a tratti calante. Un pezzo che andrebbe riascoltato.
Non si è snaturata per i festival di Sanremo la salentina Emma Marrone. Il pezzo è in suo pieno stile, classico che cresce. Direttrice d’orchestra un’inedita Francesca Michielin che sul palco dell’Ariston l’abbiamo vista sempre in altra vesti. Ed è forse questo l’elemento di novità di questo brano che scorre senza infamia e senza lodi.
Voto: 7
Matteo Romano
Virale
Da un influencer di TikTok ti aspetti un pezzo tutto brio e invece Virale parte lentamente per poi aprirsi. Il giovane e timido Matteo Romano ha una bella voce e il pezzo non è per nulla male. Anzi! Il brano è tra i i più piacevoli di questo Festival. Per quanto mi riguarda una vera rivelazione.
Voto: 7,5
Iva Zanicchi
Voglio amarti
L’Iva nazionale con Gianni Morandi e Massimo Ranieri forma un bel trio al quale non può che andare il premo alla carriera. Per il resto un pezzo nel suo stile, melodico e in tema Sanremo pre social. Un brano che sicuramente piacerà al pubblico di una certa età e che non è peggiore di molti altri. Apprezzabile la voglia di calcare ancora le scene quando gli anni sono davvero importanti. Grande Iva Zanicchi anche per questo.
Voto: 7
Ditonellapiaga e Rettore
Chimica
Dopo Iva Zanicchi arriva la regina della dance, Donatella Rettore con Ditonellapiaga. Il pezzo “Chimica” è una bella alchimia tra le due artiste in gara. Ricorda il noto brano Donna Summer e qualche vecchio brano proprio di Donatella Rettore. Piacevole.
Voto: 6,5
Elisa
O forse sei tu
Di bianca vestita, Elisa ritorna dopo 21 anni a Sanremo dove aveva vinto nella sua unica apparizione. Una fuoriclasse, niente da dire. Il brano è davvero una carezza, una melodia che ti avvolge piano piano con la voce calda e ammaliane di Elisa. E poi piano piano si apre, e continua ad accarezzarti e farti spiccare il volo.
Introduzione a piano per il brano di Fabrizio Moro che somiglia paurosamente a “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia. Non un plagio ma una forte somiglianza. Il brano è piacevole e Moro ha sempre qualcosa di dire.
Un pezzo spinto solo nel testo. Tananai è pure calante su diverse note e il brano è solo un insieme di battute ritmiche. Mi sto chiedendo ancora cosa mai possa avere di particolare per essere stato scelto tra centinaia di pezzi. Sufficienza solo per il coraggio.
Pezzo lento, melodico, struggente. Che bel timbro di voce che ha Irama, in questo brano esce fuori molto bene. Il brano cresce come dovrebbe e acquista un buon equilibrio. Ottimo anche per una colonna sonora di una serie televisiva o per accompagnare i titoli di coda. Bel brano.
Voto: 7,5
Aka7even
Perfetta così
Il pezzo sempre già sentito ma forse è perché in questo Sanremo ci sono molti giovani che sposano gli stessi ritmi. Pecca di metrica come vuole lo stile del brano e come nella moda del momento. Scarso il testo, davvero insignificante e inutilmente ripetitivo. Mezzo voto più della sufficienza perché è leggermente più gradevol6 degli altri che hanno preso la sufficienza.
Voto: 6,5
Highsnob e Hu
Abbi cura di te
Il brano che chiude la seconda serata di Sanremo 2022 merita un secondo ascolto. Il duo è inedito e ha in comune la lettera “H” del nome, oltre al punk del look.
Voto: 6,5
PRIMA SERATA
Achille Lauro con l’Harlem Gospel Choir
Domenica
Un pezzo così e così, da fischiettare sotto la doccia, impreziosito dalle voci dell’Harlem Gospel Choir. Niente di più. Peccato che quest’anno gli effetti speciali si siamo esauriti. Per carità, Achille Lauro resta un bravo artista ma questa canzone a stento merita la sufficienza.
Voto: 6
Yuman
Ora e qui
Il vincitore di Sanremo giovani non punge più di tanto. Pezzo che merita certamente la sufficienza, con un bell’arrangiamento ed esecuzione dell’orchestra di Sanremo (sui quali non c’erano dubbi). Ricorda qualche pezzo del passato.
La “nuova” Noemi che non ricorda neanche vagamente nel fisico quella che abbiamo apprezzato per sei Sanremo, si presenta con un brano che parte piano ma poi cambia completamente sul refrain. Non male anche se sembra appartenere a due brani diversi.
Il “sempreverde” Gianni Morandi, che non nasconde l’emozione, porta a Sanremo un brano di Jovanotti. Brio, freschezza e ricordi proprio dei suoi brani di cinquant’anni fa è questo “Apri tutte le porte”, un brano che può essere fischiettato e che invoglia a ballare anche chi non sa muovere due passi. “Stai andando forte, apri tutte le porte…” un bel tormentone!
Voto: 7
La Rappresentante di Lista
Ciao ciao
Un brano che ricorda qualche successo di Donatella Rettore (tra l’altro in gara) con un bel giro di basso. Siamo certi che si farà ballare. “Con le mani, con i piedi con i piedi…” ricorda qualche brano anni 90? Un brano energico, niente da dire. E poi ha un bel groove. Piacevole.
Voto: 7,5
Michele Bravi
Inverno dei fiori
Dopo tanto ballare ed energia arriva il brano sanremese, un po’ sofferto e un po’ sussurrato. Un brano in pieno stile Michele Bravi che rientra nei canoni della canzone pop italiana. Un buon brano, però dove si esaltano le armonie dell’orchestra.
Voto: 7
Massimo Ranieri
Lettera di là dal mare
Avere al Festival di Sanremo un artista completo come Massimo Ranieri è un bel colpo. Il pezzo è una ballata, un po’ alla Lucio Dalla e un po’ alla Ranieri. Interpretazione sublime per un pezzo classico ma non troppo. Bravo Massimo. Un premio anche alla tua carriera.
Il pezzo è molto bello, armonie e voci che si inseguono e che rilasciano emozioni creando una stupenda atmosfera. Un brano che sale sale e che dà i “brividi”. Si dice che siano tra i più accreditati alla vittoria finale. Lo vedremo ma questa sera hanno dimostrato anche di meritarsela. Eventualmente.
Voto: 9
Ana Mena
Duecentomila ore
Un brano che si colloca a metà strada tra un pezzo dell’orchestrina di piazza e uno folk. Seppure sia un brano davvero popolare e, quindi, sta bene a Sanremo, pecca, forse, di troppa poca roba. Un pezzo, insomma, che lascia la bocca asciutta. Si salva l’assolo della fisarmonica, ben suonata.
Voto: 6
Rkomi
Insuperabile
Un nome non facile da pronunciare per gli italiani, Rkomi, presenta il brano “Insuperabile”. Il pezzo di per sè non è male tuttavia sembra di averlo già sentito. Un brano che mi lascia tiepida senza nessun cattivo giudizio ma neanche troppo buono.
Voto: 6,5
Dargen D’Amico
Dove si balla
Ha ragione Dargen D’Amico, deve essere difficile esibirsi dopo i Maneskin, tuttavia il pezzo è davvero troppa poca roba rispetto anche altri pezzi della serata. Un brano che certamente farà cantare in modo corale e anche ballare ma che merita a stento la sufficienza. Ultimo appunto: è l’unico che si rifà nel testo anche un po’ di situazione attuale pandemica e che si chiede, appunto, dove si balla?
Sorvolo sulle vocali che la cantante non chiude mai, contravvenendo tutte le regole della dizione. Il brano non esplode mai ma resta il ritornello, nel vero stile dell’artista. Un pezzo gradevole anche se Giusi Ferreri sembra proprio in difficoltà su certe note. Non demerita, comunque, più di tanti altri.
Giornalista professionista, già cronista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, è specializzata in viaggi, food, musica e tecnologie. Cofondatrice dell’agenzia di comunicazione e Digital PR FullPress Agency, è direttrice responsabile di FullTravel.it, magazine di viaggi e di “VerdeGusto”, oltre ad altri due magazine. E’ autrice di “Digital Travel” e “Digital Food” , rispettivamente quarto e quinto libro, per Flaccovio Editore. Digital Travel & Food Specialist, è consulente e docente in corsi di formazione ed è delegata del SUD e Isole dell’Italian Travel Press(ITP).