Si passa con grande scioltezza dal pop melodico, al rock, fino allo swing ed il reggae: una vera ricchezza di contaminazioni che forse spiazza ma allo stesso tempo sorprende. La carta vincente di Barbati è senza dubbio questa sua veste camaleontica, quella capacità cioè di spaziare senza rinchiudersi nella ricerca di un unico stile. Certo è evidente il riferimento ad alcuni standard d’oltreoceano, ma è allo stesso tempo chiaro che il ragazzo ha stoffa e personalità da vendere per imporsi!
Testi densi di emozioni ben si mescolano alla spensieratezza dei brani: gli anni passati a suonare punk rock in varie formazioni hanno regalato a Barbati la capacità di scrivere liriche e composizioni fresche e leggere che rimangono in mente subito.
Il singolo “Scacco matto” , già in rotazione, ha uno stile scanzonato, un sound ruffiano e molto americano in cui trova posto anche un bel tocco di trombone che ne accresce la bellezza.
“Tramonti e speranze” è forse il motivo più radiofonico dell’intero lavoro.
Una nota di merito va sicuramente a “Defaillance”, che ha un ritornello molto orecchiabile che arriva dopo un ritmo swing accattivante. Azzeccata la chiusura affidata a “Ragazza pazza” il cui testo ironico quasi dipinge un’ideale di donna da inseguire, ma ben lontano dalla realtà a cui si torna bruscamente (il testo ad un certo punto recita “…. e dimmi che mi bacerai …. ma mi ritrovo col naso in su a guardare quelle oche della tv”).
Dovrà sgomitare Emanuele Barbati per farsi largo in un panorama italiano dove la figura del cantautore è fin troppo abusata, ma dalla sua ha una marcia in più: la spiccata ed irrefrenabile forza di saper far suoi i “tesori” americani che lo ha portato al raggiungimento di uno stile personale ricco di contaminazione e lo rende del tutto particolare rispetto ai suoi colleghi.
Recensione a cura di Piero Vittoria
Punteggio: 7