Le arti performative, dal canto, al cinema, alla regia, rappresentano, soprattutto in Italia, un patrimonio unico e da preservare, nonché un punto di riferimento per tantissime persone che amano esprimersi creativamente e che spesso hanno scelto di fare di tutto ciò un lavoro. In questo caso in particolare, è importantissimo dedicare il giusto tempo alla scelta della realtà a cui affidare il proprio percorso di formazione. Sul territorio nazionale ce ne sono numerose, motivo per cui abbiamo creato questa guida per aiutarti a capire qualcosa di più.
Durata
La durata del percorso formativo è tra i primi aspetti da prendere in considerazione. Premettendo il fatto che, nella maggior parte dei casi, si parla di tre anni, ricordiamo l’importanza di scegliere parametrando criteri come l’età che già si ha e i soldi che si hanno da parte.
Competenze delle quali si è già in possesso
Non è detto che chi si approccia a un corso di arti performative parta da zero. Se già si è in possesso di determinate competenze in discipline come il canto, giusto per citarne una, si può puntare su corsi di perfezionamento mirati, che hanno anche il vantaggio, quasi sempre, di richiedere una frequenza settimanale ridotta (risultano quindi compatibili con un eventuale lavoro part time o in smart working).
Qualità del corpo docente
Può sembrare banale citare questo consiglio. Se ci si ferma a riflettere un attimo, però, ci si rende conto che non lo è affatto. Un’accademia di recitazione, canto e cinema con un corpo docente di vera qualità deve avere le cattedre occupate da professionisti che incarnino l’equilibrio perfetto tra sapere teorico e sapere pratico. Molto utile, per esempio, è considerare anche da quanto dura la carriera del docente nel campo in cui è esperto. Una persona che ha dato tanto a una determinata area performativa conosce a fondo i cambiamenti che, nel tempo, l’hanno interessata e possiede, di riflesso, quella flessibilità giusta per personalizzare a seconda delle situazioni i percorsi formativi.
Testimonianze degli ex allievi
In questo caso, non servirebbe neanche ricordare che più sono approfondite, meglio è. La presenza, sul sito della scuola, di una sezione con testimonianze video rappresenta un ottimo biglietto da visita per l’accademia.
Certificazioni di qualità
Altro criterio importante nel momento in cui si sceglie un’accademia per corsi di arti performative riguarda il possesso di certificazioni di qualità. Tra le più famose è possibile citare la ISO 9001 e la ISO 19011. Il possesso di certificazioni ufficiali di qualità vuol dire che, anche in un ambito come la creatività, vengono seguiti specifici protocolli per garantire il massimo alla propria utenza.
Possibilità di frequentare masterclass
Una scuola di arti performative di vera qualità proporre, oltre ai corsi, anche masterclass tematiche che hanno il vantaggio di essere estremamente mirate e, se ben organizzate, di permettere agli allievi di interagire con docenti esperti in discipline che nulla hanno a che fare con il mondo dello spettacolo. Un esempio? Le lezioni verticali con medici foniatri, che possono rivelarsi a dir poco preziose per chi studia canto e vuole conoscere ogni sfaccettatura di quest’arte e capire come migliorare il proprio corpo per performare al meglio.
Costi
Essenziale è ovviamente valutare se i costi sono sostenibili per la propria situazione economica. Una buona notizia? Molte scuole propongono costantemente prezzi promozionali per chi si iscrive entro una determinata data o consentono di dilazionare il pagamento in comode rate.
Collaborazioni esterne
In un settore come il mondo dello spettacolo e delle arti performative, la collaborazione con realtà extra accademiche è linfa vitale. In fase di scelta della realtà a cui affidare il proprio percorso formativo è opportuno, soprattutto se si hanno mire professionali, dedicare del tempo a capire con quali agenzie casting o di talent management la scuola ha rapporti.