Spesso capita che le attese vengano deluse e anche nel peggiore dei modi. Questo è il caso di mother!, film-evento in concorso alla 74a Mostra del Cinema di Venezia, per il quale sono state fatte lunghe file ricompensate da due ore che, molti di noi presenti al Lido, vorrebbero dimenticare. Darren Aronofsky ha voluto raccontare la storia delirante di uno scrittore in crisi creativa che vive con la moglie (molto più giovane di lui) in una casa sperduta nel nulla, che lei stessa sta sistemando con le sue dolci manine, dopo che è stata distrutta da un incendio. Lei è l’angelo del focolare, ma anche la sua musa, che finisce per subire tutto, anche l’arrivo improvviso in casa di una coppia di fan del marito che si dimostrano fin troppo invadenti. Da qui la narrazione si sviluppa in maniera tragicomica, tra situazioni assurde ed altre disturbanti, violente.
Probabilmente il regista voleva stupirci con effetti speciali e invece è stato fischiato ad entrambe le proiezioni per la stampa. La sua risposta in conferenza? “Ognuno ha i propri gusti. Il mio film è come le montagne russe: prima di affrontarle bisogna trovarsi preparati”.
In effetti ha ragione: al peggio non c’è mai fine e noi dovremmo saperlo.
Spiace per il cast, a partire dalla protagonista Jennifer Lawrence che, probabilmente accecata dall’amore per il suo fidanzato (ebbene si, lei e Darren stanno insieme), si è fatta trascinare in questo progetto.
“È un personaggio nuovo per me, ma che mi ha permesso di scoprire alcuni miei lati nascosti prima difficili da tirare fuori” – dice l’attrice – “Il film è pieno di allegorie e metafore, che però non mi hanno influenzato” (e qui scatta il sospiro di sollievo).
Al suo fianco anche Javier Bardem, Michelle Pfeiffer e Ed Harris. Insomma, tutti grandi attori, che probabilmente erano alla ricerca di qualcosa di originale e stimolante, ma poi si sono ritrovati nel gioco stilistico di un regista che, onestamente, non riusciamo proprio a capire in che direzione voglia andare.