Nato in una famiglia inglese dalla lunghissima tradizione militare, studia ingegneria per sbaglio, si ritrova a fare l’ufficiale in Kosovo: se James Blunt riesce a diventare un musicista rock è perché il destino voleva proprio che succedesse.
Comincia tutto all’interno dell’ospedale militare di Tidworth, cittadina vicino a Salisbury, nella parte meridionale dell’Inghilterra: mamma Blunt partorisce lì perché la sua famiglia serve nelle forze armate sin dal lontano 995 d.C. e ormai sembra più che naturale rivolgersi alle strutture dell’esercito.
Dato l’ambiente in cui cresce, per scoprire la musica James Blunt deve aspettare il tempo del liceo, quando viene iscritto alla prestigiosa Harrow School, un istituto maschile appena fuori Londra. Qui impara a suonare il piano, partecipa a un musical scolastico e rimane folgorato dai Queen e dai Dire Straits. Poco dopo scopre “Nevermind” dei Nirvana, comincia a suonare la chitarra e compone la sua prima canzone. In questo momento ha 14 anni, ma la musica è ancora un passatempo.
Finito il liceo studia Ingegneria Aerospaziale e Sociologia all’università di Bristol, poi entra nella Regia Accademia Militare di Sandhurst e diventa ufficiale dell’esercito inglese. Tutto avviene senza che lui ci pensi più di tanto: all’università passa gran parte del tempo a oziare, in accademia ci entra più per tradizione famigliare che per altro.
Solo che come ufficiale dell’esercito finisce in Kosovo, alla testa dei soldati inglesi che nella zona di Pristina portano avanti azioni di pacificazione: è la classica situazione in cui sei costretto a pensare seriamente alle tue scelte di vita, un po’ perché non sei più in un ambiente ovattato, un po’ perché capita che ti sparino addosso.
Di giorno l’ufficiale Blunt appende la chitarra all’esterno del suo carro armato, a volte intonando “All We Are Saying Is Give Peace A Chance”; di notte si mette sulla branda e trasporta in musica la sua esperienza di 22enne in guerra: è il 1999 ed è così che nasce “No Bravery”, il brano che chiude l’album d’esordio.
Prima di dedicarsi alla musica, però, James Blunt fa in tempo a vivere un altro dei momenti classici della carriera militare: vestirsi in alta uniforme, col grosso colbacco nero, e fare la guardia fuori da Buckingham Palace.
Nel 2002 James Blunt lascia l’esercito e si getta anima e corpo nella musica. Papà non è d’accordo, perché le incognite gli sembrano troppe, ma lui ha la testa dura. La svolta avviene grazie all’incontro con Linda Perry, cantautrice e produttrice statunitense (c’è lei dietro gente del calibro di Pink e Christina Aguilera).
Perry gli offre un contratto con la sua Custard Records (distribuita da Atlantic Records), lui accetta e a settembre del 2003 vola in California per incidere “Back To Bedlam”, il suo album d’esordio. Prodotto da Tom Rothrock, con la partecipazione di Jimmy Hogarth e della stessa Linda Perry, il disco esce nel 2004 e suscita grande interesse da parte della critica. Nei tre anni successivi l’album raggiunge la cifra di 11 milioni di copie vendute nel mondo, arriva al numero 1 in 18 paesi ed entra nella top 10 in 35. Ovviamente poi non mancano le nomination (5 solo ai Grammy) e i premi, tra cui due MTV Awards e due Brit Awards.
Nel 2005 parte il tour promozionale che vede James solcare i palchi di tutto il mondo: dall’Inghilterra al Nord America per poi tornare in Europa e ripartire alla volta di Australia, Nuova Zelanda e Giappone, prima di dirigersi nuovamente negli States. Mentre macina chilometri su chilometri Blunt scrive i testi per il suo secondo disco e cinque di questi pezzi inizia a eseguirli durante i suoi live.
Per trovare l’ispirazione e completare i brani del nuovo disco, James decide che è il caso di fermarsi e così prende una casa a Ibiza.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 tutti i pezzi sono pronti per essere registrati e a settembre “All The Lost Souls” arriva sugli scaffali dei negozi, preceduto dal singolo “1973”.
Per tutto il 2008 James gira il mondo intero con un imponente tour.
A fine Novembre 2008 giunge nei negozi una edizione deluxe di “All The Lost Souls”, trainato dal nuovo brano “Love, love, love”.