Amy Winehouse, ancora in preda alla crisi di creatività che l’ha avvolta per mesi e che a quanto racconta lei stessa è stata la causa della prolungata vacanza ai Caraibi, continua a inanellare aneddoti da raccontare ai posteri.
Stavolta ci si mette l’ambasciata statunitense a mandarla su tutte le furie: alla richiesta del visto d’ingresso per Amy Winehouse, i funzionari del governo americano hanno preferito non accordalo.
La motivazione ufficiale non è stata chiarita, ma la cantante si è detta molto arrabbiata; la notizia non avrebbe dovuto stupirla granchè, visto che solo qualche mese fa Amy si è vista già rifiutare nel richiedere ancora il visto d’ingresso per gli Usa.
Stavolta, però, forse la delusione è più cocente perchè la Winehouse avrebbe dovuto esibirsi nell’ambito del Coachella Festival, un evento molto importante con tanti artisti di spicco.
Un ritorno live per Amy, però, già si profila: pare infatti che si esibirà durante il concerto per festeggiare i 50 anni della Island Records, a fine maggio.