1) Nina Zilli – L’uomo che amava le donne – 7 meno. Unica eccezione felice della serata, piacevole ventata di originalità all’insegna della semplicità. Un consiglio: meno ancheggiamenti un po’ scoordinati che, tuttavia, la rendono molto simpatica.
2) Broken Heart College – Mesi – 2. Testo a dir poco banale e infantile, vocalità non pervenuta. Va bene l’emozione e la giovane età ma, dopo aver ascoltato il cantato di tutto il calendario, ci si chiede solo: “possibile che non ci fossero canzoni migliori di questa?!”
3) Mattia De Luca – Non parlare più – 6. Molto “sanremo style”, con la chicca di un ululato che lo distingue dagli altri colleghi di serata. Un figlio diretto dello stile sanremese degli anni andati.
4) Jacopo Ratini – Su questa panchina – 4. Scarsissima originalità se non per la biglia e per la capacità di aver scelto un abito che lo ha mimetizzato perfettamente con la scenografia.
5) Luca Marino – Non mi dai pace – 5. Canzone che passa senza infamia e senza lode. Il chè non è un bene, poichè il pezzo scivola quasi inosservato, come se accompagnasse il telespettatore a nanna.