Girato dal regista Paolo Boriani, “La bestia nel grano” vede Capossela incarnare – dopo “Il pumminale” – un’altra delle creature che affollano il suo ultimo doppio album: L’urlo del mietitore è più forte a mezzogiorno, l’ora che non lascia ombra sulla terra, l’ora in cui non c’è separazione tra vita e morte. L’ora del demone meridiano. A quell’ora bisogna rincorrere le bestie immaginate che si nascondono correndo e scuotendo il grano, per offrirle in sacrificio al demone, a risarcimento del lutto del grano falciato», scrive Capossela per introdurre la canzone .
«Vinicio non voleva cantare “La bestia nel grano” in un video – dichiara il regista Paolo Boriani – Vinicio voleva diventare la bestia nel grano. La sua idea era di filmare immerso nel grano “nell’ora della controra” con una maschera che rappresentasse la bestia. Nel video c’è una lotta tra terra e cielo. C’è una lotta tra macchina fissa e macchina in movimento. C’è una lotta tra colore e bianco e nero.
Nel frattempo prosegue in tutta Italia il tour “Polvere”; non un semplice concerto, ma una rappresentazione del mondo rurale e folclorico evocato dai brani dell’ultimo album “Canzoni della cupa”.
Prima di esibirsi in Sicilia (20 agosto a Palermo e 21 agosto a Taormina), l’1 agosto Vinicio Capossela sarà a Selinunte (Trapani), presso il Parco Archeologico della città, per ritirare il Premio Pino Veneziano, conferito dall’omonima associazione culturale.