Giusy Ferreri, recensione di Il mio universo

Il mio universo, il nuovo album di Giusy Ferreri, è il disco della rinascita e della maturità artistica.
Già dall’inizio si nota il carattere dell’album. Nessuna timidezza, nessuna replica vocale degli anni passati di Non ti scordar mai di me e Novembre.

Album Il mio universo di Giusy FerreriIl disco è uscito in concomitanza con la sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove si è esibita con la magnifica canzone Il mare immenso scritto da un autore raffinato come Bungaro.Ma ad onor del vero

Il disco è uscito in concomitanza con la sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove si è esibita con la magnifica canzone Il mare immenso scritto da un autore raffinato come Bungaro.
Ma ad onor del vero di collaborazioni fantastiche in questo disco ce n’è a bizzeffe: Corrado Rustici, Enrico Ruggeri, Luigi Schiavone, Lucio Fabbri, Marco Trentacoste, Francesco Bianconi e Rudy Marra.
Ed è proprio con questo pezzo che inizia a scorrere la prima traccia del cd per poi cedere il passo a Déjà Vu dove si evince in maniera netta il deciso cambiamento di Giusy Ferreri dai suoi precedenti lavori.
Pienamente riuscite anche le canzoni Piccoli Dettagli, Hai Scelto Me e Noi Brave Ragazze, tracce orecchiabili che scivolano sulla pelle in modo molto veloce.
Affascinante e magnetico in tutte le sue sfumature è il brano Il mio universo che dà il nome all’intero lavoro. Qui è il pianoforte che accoglie il nostro orecchio quando partono le prime note mescolando al suono graffiante della chitarra la voce della Ferreri che si erge su tutto.
Rossi papaveri è la settima traccia del disco, dove le sue spiccate potenzialità non passano inosservate.
Sapore rock anche nei pezzi Il Mio Comandamento, Rosita e Pareti Tacere dove c’è un robusto sound rock che si lega ad un pop ben rimarcato nelle sue liriche.
Respiro è l’undicesimo pezzo:” Come lava che scende anch’io sto aspettando che mi bruci l’amore e tutto quello che mi fai mancare”, il testo è intrigante, qui troviamo arpeggi di chitarra e anche tocchi di piano, poi chitarre distorte, un crescendo di suoni rock che a differenza delle tracce precedenti sono limitati.
Chiudono il disco le canzoni più soft Niente promesse e Linguaggio immaginario
L’album è ben fatto, i pezzi ci sono, vero altresì che ci sono cantanti che reduci da un tormentone vengono messi nel dimenticatoio, ma non è il caso di Giusy Ferreri, anche se gli esami in questo campo non finiscono mai.

Etichetta: RCA

Punteggio: 8

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