Sananda Maitreya ci fa immergere nel mondo di “Prometheus & Pandora”

Si intitola “Prometheus & Pandora”, il nuovo incantevole album di Sananda Maitreya, che vede come special guest Luisa Corna

Sananda MaitreyaSananda Maitreya

Passa il tempo, cambiano i nomi, ma le emozioni che ci riesce a regalare la voce Sananda Maitreya rimangono immutate. Senza parlare della sua scrittura sempre profonda e attenta, così ben amalgamata alla musica da sembrare un tenero abbraccio.
Ora Sananda ci regala un nuovo album dal titolo “Prometheus & Pandora”, che è composto da ben 3 cd (edito dalla Treehouse Publishing, etichetta da lui fondata) . “Amo andare controcorrente e, proprio perché c’è la crisi del mercato, mi sembra giusto fare lavori così lunghi”spiega alla conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta al Blue Note di Milano – “Sono un figlio di Prometheus e ho visto amici, che erano anche loro figli di Prometheus, morire di recente: David Bowie, Prince, George Michael, Chris Cornell. Quando sei giovane ti abbraccia l’immortalità, quando si invecchia invece affronti la tua mortalità. So di essere nella mia stagione di mortalità: questo mi ha ispirato a non trovare scuse e a mettercela davvero tutta in questo album, senza tirarmi indietro”.
E ancora: “So che siamo nell’epoca dello streaming, ma chi vorrà potrà ascoltare i miei brani anche in quel modo, oltre che dal cd fisico. Non ho preconcetti nei confronti di chi compone nella propria camera con un computer, anche se io ho la fortuna di avere uno studio di registrazione tutto mio: quello che conta è avere l’idea giusta da seguire”.
La sua affonda le radici nella mitologia greca, per raccontare quelli che sono anche i nostri tempi. Rispulciando i libri di scuola ricordiamo che: Prometheus era il Dio che ha creato l’umanità, ha rubato il fuoco dal Monte Olimpo e lo ha donato alla sua creatura; mentre Pandora era la prima donna creata dal suolo della terra, che ha liberato i mali dell’umanità come punizione per la trasgressione di Prometheus. In mezzo a loro Sananda mette Pegasus, il cavallo immortale con le ali bianche, la calma tra due tempeste.
A dare voce a Pandora è Luisa Corna, che è anche amica di Sananda da quindici anni, che svela: “Ho sempre adorato la sua musica e quindi ero entusiasta all’idea di lavorare insieme, nonostante all’inizio fossi timorosa per via del mio inglese non perfetto. Però una volta in studio mi sono lasciata dirigere e abbiamo registrato i nostri duetti”.
Nel 2018 Sananda dovrebbe partire per un tour, durante il quale pare canterà anche canzoni del suo passato. A proposito del passato, a chi prova a chiedergli di quando si chiamava Terence Trent D’Arby (nome che ha poi cambiato nel 1995, legalmente nel 2001), dice: “Per me essere un artista è più importante e gratificante che essere una star. Poi sono io che decido e non gli altri. La cosa più difficile è rimanere legati alle proprie convinzioni e non perdere la propria identità. Purtroppo il tenore di vita di una star può essere pericoloso e a volte non si può sopravvivere ad una fabbrica degli eroi, che sta sempre attento a quello che fai”.


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