Briga, recensione di Never Again

Un arcobaleno scolorito! Ecco come si presenta il lavoro esordio di Briga dal titolo “Never Again”.

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Puntuale come l’influenza, Briga, all’anagrafe Mattia Bellegrandi, ci consegna un disco composto da 14 tracce tra le quali spiccano i brani ” L’amore è qua”, “Sei di mattina” e “Giunto alla linea” in duetto con Tiziano Ferro.
Al primo ascolto il disco ufficiale del rapper più chiaccherato dell’edizione di  Amici di quest’anno non è subito orecchiabile, la musica è buona, le parole carine, ma la voce non convince.
I testi portano dentro sapori che mettono in risalto il cuore i sentimenti e la società consumistica di oggi. 
“Never Again” che regala il titolo al disco apre il cd: questo è un pezzo che merita una stella di misericordia.
 “Talento de barrio” e “Nessuna è più bella di te” sono  un momento creativo interessante, ma distanti anni luce dall’Arte.
“Non più una bugia” e “Tu”  potrebbero passare come tracce semplici, ma nella musica la semplicità è una virtù.
“Le stesse molecole”, “L’amo” e “Naufrago” profumano invece di suoni ben studiati, ottima musica sopra una poco elevata scrittura dei pezzi.
“Dicembre Roma” e “Esistendo” sono brani che di rap hanno ben poco, il pop prevarica, gli arrangiamenti melodici sono ottimi, ma la voce dell’ artista lenta e noiosa.
Basta così, spegniamo lo stereo.
Un treno che vuole correre contro corrente spesso deraglia e “Never Again” nonostante il suo disco d’oro per noi ha deragliato.

Punteggio: 5

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