Marco Abbà, recensione di Tu sei aria

Passione e sentimento, ma anche le bellezze della natura: Marco Abbà mette tutto questo nel suo nuovo extended play “Tu sei aria“.

Marco AbbàSei eleganti canzoni, condite dal fascino inconfondibile e senza tempo della fisarmonica suonata con grande maestria dal polistrumentista torinese, già noto fra l’altro per la sua collaborazione con Gerardina Trovato.Proprio questa è la carta vincente

Sei eleganti canzoni, condite dal fascino inconfondibile e senza tempo della fisarmonica suonata con grande maestria dal polistrumentista torinese, già noto fra l’altro per la sua collaborazione con Gerardina Trovato.
Proprio questa è la carta vincente di questo disco: il pop contaminato dal suono meraviglioso di uno strumento indubbiamente difficile da inserire in un genere così, ma qui l’esperimento riesce alla grande! Poi la voce sensuale e sognante di Marco fa il resto.
Si parte con il singolo di lancio “Tu sei aria“, molto gradevole ed orecchiabile: non è casuale l’accostamento dell’amore con l’aria, emerge la spiritualità dell’autore, la sua voglia di portare il suo messaggio di leggerezza con grande semplicità ma anche con un tocco di magia che traspare nell’ascolto del brano.
Musica che danza” è la canzone più riuscita del lavoro: qui il suono della fisarmonica regala un’emozione senza confini, su un testo in cui Marco dichiara il suo amore a due muse ispiratrici per la sua “musica che danza”, una donna ed una cavalla. Il pezzo è nato infatti proprio ispirandosi ad una donna, ma poi lasciandosi andare al pensiero che quelle note avessero un suono cadenzato che simbolicamente poteva ricordare quello di un cavallo in movimento.
Come un angelo” descrive con delicatezza l’essere spirituale che nella vita non ti abbandona mai, seguendoti costantemente nel tuo cammino, aiutandoti nei momenti di difficoltà e regalando invece serenità in quelli felici.
In  “Tu sei come il sole” l’amore è grande protagonista: quello vero, quello che sa accendere una persona, che non si ferma di fronte agli ostacoli, alle crisi, che cerca di tornare anche dopo che magari una coppia si è lasciata …. come un sole, simbolo appunto della rinascita.
Fino a vedere” è l’episodio più debole di questo mini album, anche se il testo è carino (“… la vita è luce da non spegnere” è un verso molto poetico).
Pasiòn” chiude il disco con un  tango elettronico e moderno: l’incontro fra due tangheri viene raccontato con sensualità, arrivando a colpire dritto al cuore.
Nel complesso dunque un lavoro convincente ed in un certo senso anche coraggioso: difficile riuscire a conciliare i suoni della fisarmonica con il pop, come detto all’inizio, ma il risultato finale va a favore di Marco Abbà a cui va dunque il plauso per averci provato senza paura e con la consapevolezza di avere dalla sua una grande bravura da musicista che ha portato dentro queste sue sei canzoni.

Recensione a cura di Piero Vittoria

Punteggio: 7

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